Bambini disattenti e irrequieti. Adolescenti con comportamenti rischiosi. Adulti con scarsa capacità di pianificare. Come riconoscere e diagnosticare l’ADHD
Alcuni bambini hanno difficoltà nel gestire il tempo per organizzare le proprie attività, non riescono a ricordare gli argomenti che hanno studiato oppure si distraggono facilmente quando fanno i compiti. Bambini che mostrano irrequietezza motoria e non stanno mai fermi. Queste caratteristiche contraddistinguono il disturbo ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività). Tale disturbo si manifesta nel periodo dello sviluppo e comporta una compromissione nel funzionamento personale, scolastico e sociale. Vediamo le caratteristiche che lo compongono nello specifico.
I sintomi principali
Disattenzione. È evidente nello svolgimento dei compiti, il bambino commette errori di distrazione. Ha difficoltà a concentrarsi sul compito per tempi lunghi e sembra avere la “testa tra le nuvole”. Per questo non riesce a organizzare le sequenze d’azione per gestire i compiti. Il risultato è che non conclude le attività e questo comporta elevati livelli di frustrazione. Da qui possono scaturire comportamenti di evitamento rispetto a tali richieste.
Conosci un minore che potrebbe soffrire di ADHD?
Impulsività/Irrequietezza. Il bambino non sa stare fermo, si alza dalla sedia, tamburella con le mani sul banco o muove i piedi. Non rispetta i giochi in cui deve rimanere seduto, non rispetta i turni né di parola, è molto loquace. Può avere esplosioni di rabbia incontrollata che possono essere seguiti da sensi di colpa. Inoltre, sono presenti elevati livelli di sensation seeking. Così i bambini amano fare esperienze nuove e rischiose a causa delle loro difficoltà di pianificazione. In sostanza, hanno difficoltà nellavalutazione dei costi e dei benefici delle azioni.
Le diverse forme di ADHD
Nell’ADHD si differenziano tre sotto-tipi del disturbo:
- Disattentivo prevalente. Quando è presente una maggior difficoltà nell’attenzione sostenuta, mancanza di perseveranza e disorganizzazione.
- Iperattivo prevalente. Sono presenti eccessiva attività motoria, loquacità, difficoltà a rispettare i turni e una tendenza a compiere azioni affrettate.
- Manifestazione combinata. È la più frequente e si manifesta quando sono presenti entrambi i precedenti sintomi.
Il disturbo è diffuso nel 3-5 % della popolazione, con età di insorgenza dai 4 ai 13 anni.
La manifestazione clinica del decorso dell’ADHD cambia con le tappe di sviluppo e varia in base ai fattori bio-psico-sociali. Tra questi: età della diagnosi, terapie effettuate, ambiente di vita familiare e sociale, e comorbilità con altri disturbi. Per ultimi i fattori temperamentali.
Nell’infanzia sono molto frequenti l’eccessiva attività motoria e la disattenzione. Nell’adolescenza aumentano invece i livelli di irrequietezza e impulsività, talvolta associati a comportamenti devianti e a una tendenza a incorrere in situazioni a rischio psicosociale (piccoli furti, risse, uso di alcool e sostanze), oppure sono presenti sensazioni interiori di nervosismo o impazienza. In età adulta diminuiscono la componente disattentiva e l’agitazione psicomotoria, ma rimane una tendenza alla scarsa pianificazione.
Interazione tra e ADHD e altri disturbi
L’ADHD è spesso in comorbilità (presenza di più diagnosi contemporaneamente) con le difficoltà scolastiche inerenti all’acquisizione della letto-scrittura, oppure con il disturbo Oppositivo-Provocatorio in età evolutiva e della Condotta in adolescenza, a causa dell’impulsività e irrequietezza. Le difficoltà a mantenere gli standard scolastici e il giudizio sociale legato ai comportamenti del bambino, che spesso viene erroneamente visto come maleducato, possono portare a disturbi d’ansia e dell’umore.
La Direttiva del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 27 Dicembre 2012 ha introdotto il concetto di BES (Bisogni Educativi Speciali) per i bambini con disturbo dell’ADHD e altri disturbi. Questa normativa garantisce una gestione del programma scolastico e degli apprendimenti adeguata alle loro competenze e variabile in maniera individuale e a seconda il livello di gravità. I casi di ADHD grave (in comorbilità con disturbo oppositivo/provocatorio o della condotta) possono usufruire dell’insegnante di sostegno e del PEI (Piano Educativo Individualizzato), dove vengono prefissati gli obiettivi di apprendimento che un bambino deve raggiungere.
I casi di ADHD in comorbilità con i DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) usufruiscono della legge 170/2010 pertanto hanno diritto ad avere redatto un PDP (Piano Didattico Individualizzato). Nei casi con ADHD lieve, a discrezione degli insegnanti e della famiglia, vengono adattati i materiali e gli ambienti alle difficoltà di apprendimento e può essere redatto un PDP.